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PARTITA DI CALCIO DI UN NATALE PARTICOLARE




Lettera di un soldato inglese, pubblicata sul Westmorland Gazette il 9 gennaio 1915.

Ad uno dei nostri hanno dato una bottiglia di vino da bere alla salute del Re. Il reggimento ha poi giocato una partita di calcio contro i tedeschi, che li hanno battuti per 3 a 2. Questa gente ha detto che non avrebbe sparato ai nostri, ma hanno avvisato di stare attenti a quelli alla loro sinistra.

 

Natale non è (di solito) giornata per avvenimenti sportivi. Certo, niente impedisce di praticare lo sport preferito, soprattutto se individuale (correre, fare un giro in bicicletta, se il tempo lo permette, andare a sciare, nuotare se si vive ai tropici…). Gli sport di squadra, invece, sono di solito in pausa il 25 dicembre.


Nel campionato inglese di calcio, noto per essere il più stakanovista del mondo, non è raro, però, che i match delle leghe più importanti, come la Premier League, si giochino di tanto in tanto anche nel Giorno di Natale. Molti decenni fa era addirittura possibile vederlo nel calcio Italiano, ma ora ha prevalso la consuetudine di fermare i tornei ad ogni livello almeno per la festa più importante dell´anno.


La partita di calcio natalizia più famosa della storia, tuttavia, non ha avuto come scenario uno stadio.

Natale 1914: da pochi mesi l´Europa è in guerra (a parte poche eccezioni, come l´Italia) e sul fronte occidentale si fronteggiano nelle trincee le armate del Reich tedesco, a est, e quelle dell´Intesa (Francia e Gran Bretagna) a ovest. Lungo tutto il percorso del fronte si è preparati a combattere, sparare, morire anche nei giorni di festa, pensando alle famiglie a casa, che, invece, possono celebrare il Natale, sicuramente con l´angoscia nel cuore per l´incerto destino dei propri congiunti in uniforme.

In un piccolo tratto del fronte nei dintorni di Ypres, esattamente nella località di Saint-Yvon, a Ploegsteert, non lontano dalla frontiera francese, però, qualcuno non è d´accordo. Casualmente i soldati tedeschi da una parte, inglesi dall´altra, con l´accordo dei loro ufficiali, decidono di propria iniziativa di proclamare una tregua improvvisata. È il 25 dicembre 1914.


I soldati escono dalle loro trincee, si avvicinano gli uni agli altri. Si accorgono che quelli con la divisa diversa dalla loro sono uomini, non mostri, come invece avevano sentito dalla propaganda di guerra. Cominciano a fraternizzare, si scambiano sigarette, cioccolata, dolci, bicchieri pieni di vino o acquavite. Nell´aria risuonano canti natalizi nelle due lingue, si celebra anche una messa ecumenica in comune. Insomma invece di scannarsi a vicenda, provano a fare qualcosa di più umano: l´amicizia.

Il momento più alto di questo Natale anomalo, almeno per quel periodo, è un´altrettanto improvvisata partita di calcio, che, per la cronaca, i tedeschi vincono sui britannici per 3 a 2.


La tregua è, purtroppo, breve, e già il giorno dopo si riprende lo scambio di fucilate tra le trincee. La notizia di questa fraternizzazione giunge alle orecchie dei rispettivi stati maggiori, che non la prendono bene. Naturalmente si cerca di impedire che si diffondano informazioni su questo episodio per evitare che questo momento di debolezza dei propri soldati venga a conoscenza. Invece notizie trapelano, tanto che addirittura il Corriere della Sera del 30 dicembre 1914 pubblica un breve articolo sull´evento: l´Italia è all´epoca ancora in stato di neutralità. Tornando alla reazione delle gerarchie militari, si prendono provvedimenti contro i reparti colpevoli di un simile atto di subordinazione: scattano alcune punizioni sui responsabili della tregua non autorizzata.


Le principali testate giornalistiche britanniche hanno raccontato con cura questi eventi, incluso il famoso scrittore Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, che ha sottolineato con delicatezza come gli avvenimenti del Natale siano stati una storia incredibilmente meravigliosa, rappresentazione di un lato umano prezioso, a volte dimenticato negli orrori della guerra. Sulle prime pagine di alcuni giornali apparvero articoli e immagini riferiti a questi toccanti episodi, pubblicando le foto inviate dai soldati al fronte, che ritraggono i loro sereni incontri nella "terra di nessuno".

Diverse testimonianze menzionano anche la partita di calcio spontanea tra inglesi e tedeschi. È più probabile, tuttavia, che i soldati abbiano giocato calciando lattine vuote di carne, a causa del terreno ricoperto dai crateri dalle esplosioni, piuttosto che un vero pallone da calcio.


Insomma, Lla notizia della toccante tregua natalizia è stata con delicatezza "riscritta" da molti giornalisti, descrivendo l'evento come una gentile partita di calcio. Mentre la stampa inglese riporta con cura le parole dei soldati sulla tregua, quella francese e tedesca ne fanno a malapena menzione. Rare sono le volte in cui i giornali riportano la notizia di questa commovente fraternizzazione con il nemico.


Proprio la censura, implacabile non solo nella Grande Guerra, ma in ogni conflitto, fece eclissare lentamente la tregua del Natale 1914, tanto che per molto tempo non se ne parlò più. Solo successivamente alcuni storici hanno cominciato a raccogliere testimonianze e documentazioni su quanto accaduto in quel primo dicembre di guerra sul fronte occidentale. Si consolidò la leggenda, basata su eventi reali, dell´abbraccio tra soldati britannici e tedeschi, culminato, come accennato, con un match di calcio. Anche gli altri sporadici episodi di temporanea pacificazione qua e là sul fronte vennero alla ribalta: ne erano stati protagonisti anche soldati francesi e belgi.


Nei primi anni Ottanta Paul Mc Cartney, ispirandosi proprio al Natale 1914, ricostruì nel video della canzone Pipes of Peace quanto accaduto in terra di nessuno tra le trincee tedesche e britanniche. Con tanto di partita di calcio, interrotta dai colpi di cannoni dalle rispettive retrovie. Si era ancora in clima di guerra fredda e pericolo nucleare, il desiderio di pace era più radicato e profondo di quanto, ahimé, sia negli ultimi anni. Lo stesso Mc Cartney, nato nel 1940, era figlio della generazione che aveva vissuto la seconda guerra mondiale e aveva ancora in mente, per ricordo personale o sentito dire, il trauma del primo conflitto mondiale.



Anche in anni successivi sono apparsi saggi dedicati alla Tregua di Natale. Tra questi, vanno senz´altro ricordati due titoli.


Il primo Silent Night: The Story of the World War I Christmas Truce (2001) dello storico americano Stanley Weintraub. Si tratta di un libro commovente sulla tregua di Natale, ricostruita sia attraverso documenti che testimonianze personali dei soldati che vi parteciparono. Infatti si possono leggere numerosi aneddoti e ricordi di testimoni contemporanei, che sottolineano l'elemento umano di questo evento straordinario. Weintraub riflette anche sull'assurdità della guerra e mostra come questo breve periodo di pace abbia costituito un contrasto con gli orrori del conflitto.


Nel 2005 Michael Jürgs, pubblicista tedesco,  diede alle stampe La piccola pace nella Grande Guerra (titolo originale Der kleine Frieden im Großen Krieg: Westfront 1914: als Deutsche, Franzosen und Briten gemeinsam Weihnachten feierten), riportando di nuovo alla ribalta per il pubblico europeo quel lontano episodio, che non cambiò le sorti della Guerra (non contribuì certo a accelerarne la fine), ma a cent´anni di distanza rappresenta ancora un segnale di umanità e di speranza. Jürgs descrive le condizioni di vita dei soldati nelle trincee e lo stress psicologico a cui erano esposti, raccontando in modo impressionante come, nonostante la guerra e le ostilità, si sia sviluppato un legame umano tra i soldati. Un elemento centrale del libro è la descrizione degli incontri spontanei nella terra di nessuno, dove i soldati britannici e tedeschi cantavano canzoni, si scambiavano doni e giocavano persino a calcio. L´estrema vitalità di queste scene dervia da testimonianze personali e documenti storici che Jürgs, come Weintrauben, ha accuratamente ricercato. La piccola pace nella Grande Guerra è un'opera commovente che appassiona non solo gli studiosi di storia, ma anche chiunque sia interessato alle vicende umane in mezzo ai conflitti.


Sempre nel 2005 il regista francese Christian Carion dirige Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia. Si tratta di una co-produzione franco-britannico-tedesca, che, proprio per questo, nel romanzare I fatti del dicembre 1914 aggiunge elementi che accontentino tutti i paesi, che hanno contribuito alla realizzazione del film.



Ecco che invece di una tregua tra soli tedeschi e britannici, si aggiungono a questi ultimi anche gli alleati francesi. Così i protagonisti sono tre ufficiali, il tenente tedesco Horstmayer (interpretato da Daniel Brühl), quello francese Audebert (Guillaume Canet) e quello scozzese Gordon (Alex Ferns), che convincono i propri rispettivi soldati a mettere da parte diffidenze e rivalità, per deporre temporaneamente le armi.


Nella ricostruzione romanzata trova spazio anche una coppia di cantanti lirici, il teno tedesco Nikolaus Sprink (Benno Fürmann) e la sua compagna, la soprano danese Anna Sørensen (Diane Krüger), che sono stati incaricati dallo Stato Maggiore di intrattenere i soldati in trincea in occasione delle feste natalizie.



Senonchè la sera del 24 dicembre Sprink si ritrova fuori della trincea tedesca a cantare Stille Nacht, in risposta dei canti natalizi provenienti dal fronte opposto. Questo input musicale porta alcuni soldati a uscire piano piano dalle trincee e a incontrarsi nella terra di nessuno. Cominciano a scambiarsi piccoli doni, cibo, fotografie delle rispettive mogli; si brinda allegramente, superando lo spirito bellico e le incomprensioni linguistiche. Il giorno dopo le armi continuano a tacere per permettere la sepoltura dei caduti rimasti in terra di nessuno. In questo clima di fratellanza e ritrovata umanità solo in poche scene (non più di un minuto complessivo) Carion inserisce azioni di calcio tra i soldati dei tre eserciti: un intervento piuttosto rude di uno scozzese fa terminare a terra dolorante un soldato tedesco. Le porte sono ricavate con cappotti e zaini, ci si diverte, finché è possibile.


Il 26 dicembre, purtroppo, si torna alla normalità. Anche perché I rispettivi comandi, avuta notizia di quanto accaduto, fanno sapere di deprecare la tregua non autorizzata. I reparti protagonisti di questo gesto di pace vengono “puniti” e allontanati dal fronte per essere impiegati in zone più pericolose. Il cappellano scozzese riceve I rimproversi del proprio vescovo e deve rientrare in Patria. L´ufficiale francese viene addirittura ripreso dal padre, generale delle alte gerarchie dell´esercito francese.


Gli unici che in qualche modo sono riusciti a sottrarsi al tritacarne della Guerra sono Sprink e Sørensen: hanno deciso di consegnarsi ai francesi come prigionieri di guerra.


“Joyeux Noël” tratta temi centrali come l'umanità, la solidarietà e la natura assurda della guerra. Il film mostra in modo impressionante come si possa creare un legame tra le persone nonostante le circostanze ostili.  La scelta del regista di combinare fatti storici con elementi di finzione crea una profondità emotiva e fa riflettere il pubblico sulla crudeltà di un conflitto armato. Accolto positivamente sia da critica che dl pubblico, il film aa ricevuto diversi premi, tra cui una nomination all'Oscar per il miglior film straniero.


Non mancano momenti di retorica, come è normale che accada in film apertamente antimilitaristi, forse non risulta del tutto convincente l´inserimento della coppia Sprink-Sørensen all´interno di tutta la vicenda. In generale, però, Joyeux Noel è un´opera riuscita nel rendere questo episodio apparentemente marginale della Guerra del 1914-18.


Nel 2014, anno del centenario dello scoppio della prima Guerra mondiale, la catena inglese di supermercati Sainsbury´s ha ripreso l´episodio della partita di calcio durante la tregua del Natale 1914 per una campagna pubblicitaria. In un breve video rivediamo soldati tedeschi e inglesi uscire dalle trincee, stringersi la mano e affrontarsi in una partita, questa sicuramente più amichevole del conflitto che stavano combattendo da mesi.


Sempre nel quadro della ricorrenza del Centenario, nella piccola località belga presso cui avvenne questo straordinario episodio è stato inaugurato un semplice monumento, una Colonna sovrastata da un pallone da calcio. Era presenti tra gli altri l´allora presidente dell´Uefa Michel Platini. Un altro monumento, più elaborato, è stato eretto sempre nel 2014 a Liverpool: raffigura un soldato inglese e uno tedesco che si stringono la mano, ai loro piedi di nuovo un pallone da calcio.

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